Be’… non credo ci sia molto da dire. I post più seri, spesso tristi. Sembrano scritti da qualcun altro, tanto sono diversi, eppure sono sempre miei.
Potreste trovarli esagerati, persino eccessivamente sentimentali. Credetemi, nella maggior parte dei casi, è una fortuna se non riuscirete a capire.
Il contenuto è spesso maturato per anni, prima di venire fuori. Anni di allegria, almeno esteriore, anni in cui quel che non c’era non mancava. E poi, be’…
“[…] Dopotutto, l’allegria è un prestito, non ci appartiene. È una piccola pazzia, un premio passeggero, ma la godiamo come se fosse propria, come un lucro, una primavera della vita. Lei s’afferra al tempo, trascina il suo poco a poco nell’infanzia e s’immette fischiando nell’età matura.
Settimana dopo settimana, anno dopo anno, l’allegria riempie i vuoti. Fino a quando non ce la fa più e diventa tristezza.”
(Mario Benedetti - Vivere apposta, Trad. di M. Fernández)
Riflessioni recenti (pagina 2 di 2)
Premesse
Tiriamo avanti su premesse ragionevoli, nell’attesa di qualcosa d’improbabile. Riusciamo a soffrire, e in anticipo, per la paura di un dolore, della manifestazione di un bisogno, della confusione che sappiamo quest’ultimo ci darà nello scinderlo da sentimenti e persone.
[…continua…] → Contatore commenti non disponibileInterruttori
Non si dovrebbe mai essere (o sentirsi) così soli e stanchi da non avere nessuna, nessuna voglia di andare a letto.
Non basterebbe insomma l’interruttore, servirebbe anche fosse temporizzato.
[…continua…] → Contatore commenti non disponibile…non ci intendiamo mai!
Non so quando, di preciso, ho smesso di aver fiducia nelle parole. Nell’esprimermi, se preferite.
Sono anni ormai. Come sono anni che penso questo post.
[…continua…] → Contatore commenti non disponibileStatistiche e conclusioni
Secondo gli ultimi dati ISTAT, Album sarebbe costituito da:
[…continua…] → Contatore commenti non disponibileSopravvivenza
Pilastri occasionali ma fondamentali della sopravvivenza sono, fra gli altri, avere fiducia nel potere della parola (o mancare della percezione precisa, tagliente, della banalità o futilità delle proprie), e credere di poter fare una qualche differenza, per qualcuno o qualcosa.
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