Per motivi vari, che non ho voglia di approfondire, non mi sono in verità mai approcciato al teatro.
Dimentico spesso gli accenti delle parole, ho una dizione terribile, non credo di essere, almeno per la maggior parte del tempo, in grado di recitare. (*)
Purtuttavia…
Negli ultimi anni, con la riscoperta della poesia, mi sono sorpreso a pensare, di quando in quando: “questo mi piacerebbe leggerlo su un palco, davanti a una platea”.
E, se mai capiterà, credo sarebbe imperdonabile, per me, dimenticarmi per quali testi l’ho desiderato.
Questa sezione nasce così: una fantasia di un momento - esposto, diverso -, fuori dall’abituale, un po’ agorafobico sopravvivere “dietro le quinte”. E insieme un tributo a qualcuno che - molto meglio di me - ancora sa sprigionare, oltre le interpretazioni, emozioni e vissuti dalle parole.
(*): ripensandoci, credo che dopo un paio di birre sarei perfettamente in grado. Quindi, let’s go! 😂
Non-performance recenti
Questi sono i rumori
Testo di Rainer Maria Rilke, da “I quaderni di Malte Laurids Brigge”, traduzione di Furio Jesi, Garzanti.
[Stanza di una pensione, mobilio essenziale, molto modesto. A. siede a una piccola scrivania, coperta di libri e quaderni. Parla fra sé, ma sempre in tono sommesso, tendendo l'orecchio.][…] L’essenziale era vivere. Era questo l’essenziale.
[…continua…] → Contatore commenti non disponibileRicordo bene il suo sguardo
Poesia, apparentemente inedita, attribuita a Fernando Pessoa. Traduzione, priva di attribuzione, circolante sul web almeno dal 2005.
[Scena di un salotto: una vecchia poltrona, un tavolino basso, uno scaffale con vetrinetta, colmo di libri; più discosti, un portaombrelli e un appendiabiti, con giacca, cappello e ombrello ai loro posti. Sopra il tavolino una scatola di sigari, un posacenere, una clessidra e, sul suo supporto, un lucido, pesante binocolo da marina. A. siede sulla poltrona, di fronte al pubblico. Musica di violini in sottofondo.] […continua…] → Contatore commenti non disponibileIl terrorista, lui guarda
Versi di Wisława Szymborska, da “La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009)”, a cura di P. Marchesani, edizioni Adelphi.
[Un grande cartellone con orologio digitale (inizialmente sulle 13:16:00) sovrasta la scena. A. entra da un lato; mentre parla si guarda attorno, cammina su e giù, si strofina le mani guantate per combattere il freddo.] […continua…] → Contatore commenti non disponibile