Metametrica
La rima in “osa”
si crede molto spiritosa,
a tratti pure coraggiosa,
ma è invero scandalosa,
banale, un po’ noiosa.
E non sa, non osa,
mutar forma in altra cosa;
ci ha provato, ardimentosa,
ma si è scoperta - illusa! -
ancora e ancora più scontrosa.
Postilla:
Spesso, nel dormiveglia, in quei 30, 45 minuti prima di alzarmi, mi balenano in mente sequenze, accostamenti strani di parole. Qualcosa a volte resta lì, e tocca lavorarci su, o appuntarlo per tornarci in seguito, a distanza di giorni, mesi o anche anni (molti spunti di racconti son nati così).
Alla fine, la mia idea, scientificamente indimostrata, è che siano gli sprazzi colti dal riaffacciarsi della coscienza sul processo di deframmentazione e ricombinazione che la memoria opera sui neuroni, secondo schemi chimici e spaziali che ben poco hanno a che vedere col contenuto logico e semantico di quanto processato. Sì, lo so, suona molto informatico, forse cyberpunk, ma non è l’unico aspetto che, fra me e me, ho formalizzato nei termini di un sistema operativo; ci sarebbe anche quello stato di catalessi semi-cosciente, che io chiamo “stand-by”… ma ve ne parlerò un’altra volta 😁
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