Poes… vers… curiose sequenze di caratteri

Mi sono ritrovato sveglio, d’improvviso

fra la cena e l’ora di dormire:

Ci ritroveremo, sì, io credo,

ad una bancarella di libri inediti,

all’angolo fra quella via e un prato blu,

E’ autunno su Twitter,

mesto tace Messenger;

io per Facebook vagolo,

Una sottile inquietudine io provo,

allorché, seduto al computer,

questo gira, e macina, e lavora…

…e sento il rumore dei neuroni che se ne vanno

a sguazzare coi dendriti su una riva caraibica.

Nulla da decidere, nessuna complessità,

La rima in “osa”

si crede molto spiritosa,

a tratti pure coraggiosa,

Se da me accetterai,

in dote, a corredo,

nei ricordi, in eredità,

A volte è un dormedì,

a volte un anagramma,

a volte non si sa, ed è meglio così.

Ogni mattina mi sveglio,

con in testa un cespuglio,

e creo una nuova sinfonia…

Spesso il male di Internet ho incontrato:

era il downstream strozzato che gorgoglia,

era l’incartocciarsi del valore soglia

ssthresh, era l’F5 strapazzato.