Un fatto nebuloso e inammissibile
Arriva, a volte, un momento in cui il malessere prevale su tutto, e la solitudine, percepita o effettiva, diventa intollerabile.
Una felicità altrui, un episodio di vita, anche solo una possibilità che non ci riguarda… o ancora un dettaglio insignificante, un altrove di un film o d'un libro possono trasformarsi, per prima cosa, in uno specchio del nostro dolore, e inchiodarci, di nuovo e inaspettatamente, a pensieri ossessivi senza uscita. Fingere o andare avanti, senza far pesare o riversare tutto su altri, è fondamentale, e difficilissimo.
Gli amici, soprattutto quando lontani, davanti a questo sono quasi impotenti. Il loro supporto, il loro farsi sentire, dà, certamente e per fortuna, qualche sprazzo di conforto, e spesso (non sempre) riusciamo anche a credere alla sincerità della loro preoccupazione.
Ma, alla lunga e per la maggior parte del tempo, non ci basta. Perché le parole, anche sincere, sono soltanto parole: non sono tempo trascorso assieme, né un tè preparato con cura, né tantomeno un abbraccio.
È un fatto nebuloso e inammissibile, ma spesso è che ci manca qualcuno a cui c’importi che importi.
Dovremmo essere noi per primi, certo… peccato sia un noi da cui vorremmo solo distrarci, o fuggire mille miglia lontano.
No, non sono pensieri da quarantena, né estemporanei. Non ricordo neppure quando ho iniziato a scriverli, una, forse due, o tre settimane fa, motivo di stanchezza anche questo. Ne approfitto per pubblicarli ora che non sono sobrio; e pazienza, o infinita fortuna, se non riuscirete a capire.
Output by Album at 21:37:42 | 14:08:52