Disconnessioni pericolose
E voi, voi cos’avete fatto durante il social-blackout?
Io, che in ogni caso ero autoescluso dalla home di FB fino alle 19:30, ispirato da questo appassionato tributo, mi son letto un po’ di Harlan Ellison.
“La voce nel giardino”, “Stazione di soccorso”, “Prova con un coltello smussato”, “Vita notturna a Cissalda”, “Un ragazzo e il suo cane”… “Non ho bocca e devo urlare”. Racconti trovati sfusi, dopodiché attaccherò le antologie, più o meno ufficiali (“Idrogeno e idiozia”, “Se il cielo brucia”, “Visioni”, “Dolorama e altre delusioni”… “Dangerous visions”).
Sì, l’ho odiato un po’. Cosa peraltro facile, guardando alla sua vita, e a quel che ne scriveva anche l’amico Asimov:
“Sapevamo tutti che era speciale. Sapevamo tutti che sarebbe arrivato in alto. Il problema era che cosa fare di lui nel frattempo. Allora non lo avevamo ancora capito ma, in seguito, lo avremmo scoperto.
L’anno scorso, durante una convention, è apparso un sedicenne magro, brusco e molto sicuro di sé. In parecchi ci siamo scambiati occhiate impaurite e uno ha sentenziato: — Ecco un altro Harlan Ellison! – A quel punto, qualcuno, di cui non farò il nome se non per dire che era Robert Silverberg, ha proposto: — Ammazziamolo subito.”
E leggendo il racconto del loro primo incontro, seconda introduzione a “Dangerous visions”, si capisce anche perché 😁
P.S.: il prossimo PC, probabilmente, si chiamerà “AM”:
“- All’inizio significava Allied Master computer, e poi Adaptive Manipulator, e più tardi divenne senziente e si collegò, e allora lo chiamarono Aggressive Menace, ma ormai era troppo tardi, e alla fine si diede il nome di AM, intelligenza emergente, e intendeva dire «io sono»… cogito, ergo sum… penso, dunque sono.”
Speriamo bene! 😱
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