The LEGO case
Retrofuturo, anno 2000 d.C. (*): piccole comunità di uomini e mutanti, divisi fra la casta dei maghi e quella dei soldati, sopravvivono raccolte attorno alle Grandi Macchine degli Antichi - che garantiscono cibo, energia e comunicazioni -, proteggendole e prendendosene cura coi pochi mezzi rimasti.
Sì insomma, nel week-end, mentre riguardavo “Il dottor Stranamore - Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba”, nell’ottica della riorganizzazione scrivania, ho costruito un telaio in LEGO per un micro-computer Linux (Raspberry Pi 4), che altrimenti se ne sarebbe andato a spasso tirato da una marea di cavi (qui assente). Il risultato, fra il balcone merlato con arciere, dispositivi arcani, antenne e tubature varie, ha un aspetto abbastanza surreale, quasi inquietante. Anche perché il mago dal colorito verdastro (probabilmente uno zombi), arrampicato sulla scala del retro, è con ogni evidenza un apprendista condannato alle pulizie. E tutti sappiamo cosa potrebbe significare 😁
Ah, colori a casaccio, ça va sans dire.
Lo so, non ho un cazzo da fare. Però, come disse qualcuno una volta, almeno lo faccio bene! 😂
(*): la C. non sta per Cristo 😜

Fronte:
balcone merlato con soldato, scudo appeso con stemma, gufo; parte superiore del microcomputer con USB e porta di rete (una USB è occupata da un’antenna wi-fi); da dietro spuntano tubature e dispositivi arcani (forse per la visione artificiale?) 😉

Lato sinistro:
porte USB-C e micro-HDMI, tubature, antenna

Lato destro:
pseudo-turbina, almeno tre tubature che s’intersecano, ciminiera/tubo di scappamento

Retro:
zombi con cappello da mago, arrampicato su una scala, intento a pulire la Grande Macchina con uno spazzolone; parti retrostanti delle strutture e tubature precedenti
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