Allerta blog!
Dormire? Dormire è sopravvalutato. Abbiamo dormito quarant’…! Hum, no, ok, non esageriamo. (1)
Chissà a che punto sono con la Brexit. Ogni tanto scorgo news di gentlemen at work, Brexit sì, Brexit no, Brexit tua madre. Il francese non lo afferro, però, quindi vediamo di non cambiare in ogni caso lingua internazionale (anche se l’esperanto era carino, ci diedi un'occhiata tempo fa).
Chissà se coso lì - Brezni? -, scrive ancora l'oroscopo per Internazionale, ogni tanto lo leggevo, più che altro per gli spunti cinema-letterari. Magari ha fatto una Brexnit per conto suo (perdonatemi). Oppure la morosa l’ha lasciato, e lui se l’è presa con quel dodicesimo di cielo, e ogni settimana le scrive dal giornale cose tipo “Ogni decisione che prenderai oggi si rivelerà sbagliata”, come col Grande Zaganza nel ciclo di Dirk Gently (le vendite erano bruscamente calate, e solo loro due sapevano il perché).
Non mi ricordo più cosa volevo dire, hm.
Ah sì. Siccome sono pigro e gli impegni con sé stessi son facili da ignorare, oggi state tonnati, come diceva qualcuno. Anzi, “sincronizziamo gli orologi!”, come adorava dire un’amica, forse confidando ancora che, per noi scimmie un poco evolute, gli orologi da polso digitali fossero una brillante invenzione.
Sì, lo so, potevo dirvelo in due righe sole, ma avevo voglia di delirare a braccio. Sennò che gusto c’era? 😜
Diamine, mi manca Radio Gruppario, quando fingevo trasmissioni disturbate per innalzare la suspance. Mi odiavano tutti, probabilmente, ma con simpatia (d’altronde quelli senzZZZll’umorismo possono anche ZZZ, ecco).
In tutto questo, la cosa buffa è che mi son pure organizzato per poltrire a letto, negli ultimi giorni. O meglio, principalmente per ascoltare una mezz’ora d’audiolibri sul nuovo impianto, alla sera e prima d’alzarmi, con tablet sottomano. E l’ho fatto anche stamani eh! 😁
Va be’, buongiorno a voi.
P.S. 2021: la novità era poi questa.
Nota:
- Voi pensavate a lui, vero? …e invece no! 😝
"«Io, per esempio, ho dormito quattro giorni e quattro notti di fila, senza mangiari né vìviri. Al sonno concorsero una ventina di spinelli, cinque scopate e una botta in testa dalla polizia. Era il '68. Mia madre si preoccupò, voleva chiamare un medico, mi credeva in coma profondo». Il professor Lovecchio aveva l'ariata di un impiegato di banca, non dimostrava i suoi quarantacinque anni, una piccolissima luce di pazzia gli brillava negli occhi. Marciava a whisky liscio alle undici del matino. «Nel mio sonno non c'era niente di miracoloso» proseguì Lovecchio, «per arrivare al miracolo bisogna superare almeno vent'anni di dormitina. Nello stesso Corano, nella sura seconda, mi pare, è scritto che un tale, nel quale i commentatori identificano Ezra, dormì per cent'anni. Il profeta Salih invece si fece vent'anni di sonno, pure lui in una spelonca, che posto comodo per dormire non è. Gli ebrei non sono da meno, vantano, nel Talmud gerosolimitano, un tale Hammaagel che, dentro la solita grotta, si fece un sonno di settant'anni. E vogliamo scordarci dei greci? Epimenide, in una caverna, s'arrisbigliò dopo cinquant'anni. Insomma, a quei tempi bastava una grotta e un morto di sonno perché si compisse il miracolo. I due giovani scoperti da lei quanto hanno dormito?». «Dal '43 al '94, cinquant'anni». «Tempo perfetto per essere svegliati. Complicherebbe le sue deduzioni se le dicessi che in arabo si usa un solo verbo per indicare tanto dormire quanto morire? E che sempre uno stesso verbo viene adoperato per risvegliarsi e per risuscitare?»."
(Andrea Camilleri, - Il cane di terracotta)
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